Politica

La deputazione ticinese non brilla per trasparenza

Soltanto tre parlamentari federali su dieci hanno dichiarato a Lobbywatch i propri guadagni per i mandati nei Cda e nei comitati delle associazioni. A livello nazionale i deputati meno trasparenti sono quelli del PLR.

Trasparenza, che fatica! Della delegazione ticinese alle Camere federali, soltanto Giorgio Fonio (Centro), Greta Gysin (Verdi) e Bruno Storni (PS) hanno dichiarato all’associazione Lobbywatch i redditi dei loro mandati nei consigli d’amministrazione, nei comitati delle associazioni e nei vari consigli consultivi. Tre su dieci, insomma: in termini di trasparenza non si tratta certo di un buon risultato. A titolo di paragone, la deputazione vallesana, anch’essa rappresentata da dieci persone, ha visto sette rappresentanti fornire una risposta completa.

 

I parlamentari che dichiarano il reddito di tutti gli interessi remunerati o che non detengono un mandato remunerato sono considerati “trasparenti”. I redditi da attività professionali non sono invece stati presi in considerazione. In generale, la tendenza alla trasparenza sta aumentando. Quando, nel 2017, Lobbywatch svolse per la prima volta questo esercizio soltanto il 15% di tutte le parlamentari e di tutti i parlamentari fornì informazioni complete quanto ai loro guadagni. «Sette anni più tardi, il 58% delle deputate e dei deputati ha dichiarato i propri redditi» si felicita oggi l’associazione che dal 2014 monitora i conflitti d’interesse in seno al Parlamento svizzero.

 

Il profilo-tipo del parlamentare federale che non ha dichiarato a Lobbywatch i proventi dei suoi mandati è un consigliere agli Stati, uomo, membro del PLR, di lingua madre tedesca, sulla cinquantina e con diversi mandati. Al contrario, più “trasparenti” sono le deputate donne, romande, giovani ed elette nelle fila del PS o dei Verdi. In generale, a livello di partiti, va segnalato il fatto che la deputazione PLR (31% di risposte) ha rubato l’ultimo posto all’UDC (41%). I dati possono essere consultati qui.

 

A livello regionale, la Romandia è senza dubbio la regione più trasparente. Il Ticino, come detto, non brilla. Peggio di lui solo Svitto e Appenzello Interno. Fra i ticinesi che non hanno dichiarato i propri redditi spiccano due deputati: Alex Farinelli e Fabio Regazzi. Il primo, consigliere nazionale PLR, è remunerato in quanto membro del Cda della Banca Raiffeisen di Cassarate, del comitato politico di SVIT (Associazione Svizzera dell’economia immobiliare) e del comitato dell’Automobile Club Svizzero, sezione Ticino. Non è dichiarata come remunerata la sua attività di consigliere specializzato di Swissstaffing, l’associazione delle agenzie di lavoro interinali. Da parte sua Regazzi, consigliere agli Stati per il Centro, è un vero e proprio collezionista di mandati: presidente dell’USAM e dell’Associazione delle imprese svizzere del commercio estero, membro del comitato politico del Touring Club Svizzero (TCS), membro remunerato di alcuni Cda oltre a quelli della sua holding personale, membro del comitato politico dell’Associazione svizzera dei trasportatori stradali, di Auto Schweiz, di Caccia Svizzera e chi più ne ha più ne metta. Tutti mandati remunerati. Di quanto, non si sa.

Pubblicato il

18.03.2024 14:37
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